Il Teatro di Shakespeare

Il Teatro di Shakespeare

Il teatro di Shakespeare rappresenta uno dei vertici della cultura mondiale. Nelle sue opere convivono passione e riflessione, comico e tragico, storia e fantasia. Nato nella Londra elisabettiana, continua a parlare al pubblico di ogni epoca perché racconta ciò che non cambia: l’animo umano, con le sue contraddizioni e la sua inesauribile vitalità.

Elenco opere teatrali

Il teatro di Shakespeare: opere, generi e stile

Le opere e i generi

Il teatro di Shakespeare rappresenta uno dei vertici della cultura mondiale. I suoi drammi attraversano ogni forma della scena elisabettiana. Si possono ricondurre a grandi aree tematiche e stilistiche. Comprendono le commedie giovanili, i capolavori tragici e i drammi storici e romanzeschi della maturità.

Tra le commedie più brillanti spiccano La bisbetica domata, La commedia degli equivoci, I due gentiluomini di Verona, Sogno di una notte di mezza estate e Pene d’amore perdute.
Le commedie romantiche introducono una visione più sentimentale e riflessiva: Il mercante di Venezia, Molto rumore per nulla, Come vi piace, Le allegre comari di Windsor e La dodicesima notte.

Inoltre, accanto a queste troviamo i drammi in cui l’ironia si intreccia a tensioni morali e psicologiche, come Amleto, Troilo e Cressida, Tutto è bene quel che finisce bene e Misura per misura.
Le grandi tragedie – Romeo e Giulietta, Otello, Re Lear e Macbeth – rappresentano il nucleo più intenso e universale della sua arte.

Completano il quadro i drammi classici di ispirazione romana, come Tito Andronico, Giulio Cesare, Antonio e Cleopatra, Coriolano, Timone d’Atene.
I drammi romanzeschi di chiusura – Pericle, principe di Tiro, Cimbelino, Il racconto d’inverno, La tempesta, I due nobili congiunti – esprimono invece perdono e riconciliazione.
Infine, i drammi storici dedicati ai sovrani inglesi: Riccardo II, Enrico IV, Enrico V, Enrico VI, Riccardo III, Re Giovanni, Edoardo III, Sir Thomas More e Enrico VIII.

Le prime edizioni e il “First Folio”

Le opere di Shakespeare sono giunte fino a noi attraverso una tradizione testuale complessa. Alcune furono pubblicate singolarmente in edizioni in-quarto, altre nel celebre First Folio del 1623. Questo volume, curato dagli attori John Heminge e Henry Condell, raccoglie trentasei drammi e costituisce la base del canone shakespeariano.

Già nel 1619 l’editore William Jaggard aveva diffuso stampe non autorizzate. Solo con l’in-folio pubblicato da Isaac Jaggard ed Edward Blount si ottenne una versione più attendibile. Tuttavia, molti testi derivavano da copioni di scena adattati o tagliati, e la suddivisione in atti e scene fu spesso opera degli editori.
Emblematico è il caso di Hamlet, in cui un atto inizia nel mezzo di una stessa sequenza.

Singolare anche la vicenda di Sir Thomas More, rimasto manoscritto per secoli. In una sua scena si conserva l’unico brano autografo di Shakespeare di una certa estensione che la critica considera autentico.

Fonti e ispirazioni del teatro di Shakespeare

Shakespeare fu un autore in gran parte autodidatta, ma straordinariamente curioso. Inoltre, la frequentazione degli ambienti di corte e il contatto con umanisti e viaggiatori gli offrirono un patrimonio inesauribile di storie e modelli.

Le sue fonti spaziano dalla commedia latina di Plauto alle biografie di Plutarco, dalle cronache di Holinshed, Geoffrey da Monmouth e Saxo Grammaticus fino alla narrativa inglese, francese e italiana.
Tra le influenze più evidenti figurano Chaucer, Greene, Belleforest, Boccaccio, Ariosto, Bandello, Castiglione e Giraldi Cinthio.
Non mancano echi della commedia dell’arte e del teatro europeo contemporaneo.

In questo modo, l’originalità di Shakespeare non risiede negli intrecci, spesso ripresi e trasformati, ma nel modo in cui li reinventa. Amplia i caratteri, intensifica i contrasti e dà voce a personaggi che parlano al pubblico di ogni epoca.

Le fasi creative nel teatro di Shakespeare

Nella prima fase della sua attività, Shakespeare sperimenta generi e registri diversi: drammi storici, commedie e tragedie.
In Tito Andronico si avverte l’eco della tragedia senecana; La commedia degli equivoci guarda a Plauto; La bisbetica domata riprende il gusto per la commedia di carattere.
Con Riccardo III e le prime opere storiche prende forma un teatro che riflette le ambizioni e le tensioni dell’Inghilterra in ascesa.

Il periodo delle grandi tragedie

Negli anni successivi, tra la fine del regno di Elisabetta I e l’inizio dell’età giacobita, i drammi storici e le commedie diventano più corali.
In Riccardo II, Re Giovanni, Enrico IV e Enrico V la vicenda politica si intreccia alla vita del paese.
Accanto ai re compaiono figure popolari come Falstaff, simbolo di vitalità e disincanto.

Commedie come Molto rumore per nulla, Come vi piace, La dodicesima notte e Tutto è bene quel che finisce bene mettono al centro i sentimenti, i travestimenti e i giochi d’identità.
Il riso si mescola a una vena più amara, come in Il mercante di Venezia e Misura per misura, dove emergono i temi della giustizia e del pregiudizio.

Con il periodo delle grandi tragedie – Amleto, Otello, Re Lear e Macbeth – il teatro di Shakespeare raggiunge una profondità nuova.
L’eroe è solo di fronte al dubbio e al destino. La realtà appare instabile, attraversata da forze oscure. La parola teatrale diventa indagine dell’animo umano e del proprio tempo.

Negli ultimi drammi, i cosiddetti “romances”, sembra infine prevalere un tono più sereno.
In La tempesta, Cimbelino e Il racconto d’inverno il dolore trova risposta nel perdono.
La figura di Prospero, che rinuncia alla magia, è spesso letta come simbolo dell’autore che saluta la scena con lucidità e grazia.

Stile ed eredità del teatro di Shakespeare

Il teatro di Shakespeare è un universo linguistico e umano di straordinaria varietà.
Lo stile di Shakespeare è ricchissimo e mutevole. Maestro del verso e della prosa teatrale, intreccia registri alti e bassi, immagini folgoranti e dialoghi quotidiani.
Sfrutta al massimo le possibilità del palcoscenico elisabettiano, essenziale e privo di scenografie complesse.

Nel suo teatro convivono comico e tragico, realismo e meraviglia, razionalità e mistero.
In questo modo Shakespeare rappresenta l’uomo in tutte le sue sfumature.
A differenza della drammaturgia precedente, non impone una morale univoca né semplifica la complessità del mondo: preferisce mostrarla e lasciarla interpretare al pubblico.

Nei secoli, le sue opere sono state rappresentate e discusse.
Ancora oggi vengono adattate e reinterpretate in tutto il mondo.
Talvolta criticate per le loro apparenti irregolarità, sono state poi riconosciute come una delle massime espressioni della cultura europea.
Il teatro di Shakespeare resta vivo, aperto e necessario, specchio dell’uomo e delle sue contraddizioni.

Approfondisci

Vuoi scoprire altre opere del teatro di Shakespeare? Sul sito puoi leggere testi integrali, introduzioni e analisi dedicate ai suoi drammi più famosi.

  • La bisbetica domata – una commedia vivace e ingegnosa che esplora i ruoli e gli inganni dell’amore.
  • Amleto – la tragedia del dubbio e della coscienza, il capolavoro assoluto del teatro moderno.
  • Romeo e Giulietta – la più celebre storia d’amore e destino della letteratura mondiale.
  • Otello – il dramma della gelosia e della manipolazione, tra verità e inganno.
  • La tempesta – l’ultimo grande racconto di magia, perdono e riconciliazione.

Ogni pagina contiene testo originale, traduzione italiana e note critiche. Così puoi leggere e approfondire, vivendo da vicino la potenza del teatro di Shakespeare.

Fonti e risorse esterne

Per approfondire il teatro di Shakespeare puoi consultare anche alcune tra le più autorevoli risorse, italiane e internazionali, dedicate alla sua opera.

Queste fonti offrono materiali di studio, traduzioni e documenti originali che permettono di conoscere da vicino la ricchezza e l’evoluzione del teatro di Shakespeare.

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