I Sonetti – Con audio lettura. Lista completa

William Shakespeare. Sonetti. Lista

I Sonetti  (Sonnets) sono poesie d’amore dedicate in gran parte a un giovane amico e patrono del poeta (1-126) e a una donna dai capelli o dall’incarnato scuro di cui i due amici si contendono i favori (127-154). Ad essi è congiunto A Lover’s Complaint Lamento dell’amante (il sesso è imprecisato nell’espressione inglese come in quella italiana), dove è di scena una meschinetta sedotta con una lunga perorazione suasiva da un giovane rubacuori, quindi crudelmente abbandonata.

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I Sonetti – Lista completa
  • Sonetto 1
    Sonetto 1

    «Alle meraviglie del creato noi chiediam progenie perché mai si estingua la rosa di bellezza».  Shakespeare inizia i suoi sonetti introducendo quattro dei suoi temi più importanti – immortalità, tempo, procreazione ed egoismo – che sono correlati in questo primo sonetto sia tematicamente sia attraverso…

  • Sonetto 2
    Sonetto 2

    «Quando quaranta inverni avranno aggredito la tua fronte e scavato fonde trincee nel campo della tua bellezza,».  Il Sonetto 2 continua l’argomento e la supplica del Sonetto 1, questa volta attraverso le immagini dell’esercito, dell’inverno e del commercio. Il tempo è ancora il grande nemico, che assedia…

  • Sonetto 3
    Sonetto 3

    «Guardati allo specchio e di’ al volto che vedi che è ormai tempo per quel viso di crearne un altro».  Shakespeare inizia i suoi sonetti introducendo quattro dei suoi temi più importanti – immortalità, tempo, procreazione ed egoismo – che sono correlati in questo primo…

  • Sonetto 4
    Sonetto 4

    «Prodiga grazia, perché spendi solo per te il patrimonio della tua bellezza?»   I temi del narcisismo e dell’usura (intesi qui come forma d’uso) in questo sonetto sono più sviluppati, con i suoi riferimenti a volontà e testamenti. I termini “spendi”, “patrimonio”, “lascito” e “generoso”,…

  • Sonetto 5
    Sonetto 5

    «Quelle ore che con delicato lavoro plasmarono l’amabile sembiante su cui ogni occhio indugia».   Il Sonetto 5 confronta le quattro stagioni della natura con le fasi della vita del giovane. Nonostante le stagioni siano cicliche, la sua vita è lineare e le ore diventano tiranne…

  • Sonetto 6
    Sonetto 6

    «Non lasciare quindi che l’aspra mano dell’inverno devasti la tua estate prima d’averla distillata».   Il Sonetto 6 continua l’immaginario invernale del sonetto precedente e promuove il tema della procreazione. L’inverno, che simboleggia la vecchiaia, e l’estate, che simboleggia la giovinezza, sono diametralmente opposte. Sonetto 6…

  • Sonetto 7
    Sonetto 7

    «Guarda: quando ad oriente la regale luce alza la sua infuocata testa».   Il Sonetto 7 paragona la vita umana al passaggio del sole (“regale luce”) dall’alba al tramonto. Il sorgere del sole al mattino simboleggia gli anni della giovinezza del giovane: proprio come guardiamo la…

  • Sonetto 8
    Sonetto 8

    «Tu che sei sol musica, perché l’ascolti con disdegno? Dolcezza ama dolcezza e gioia di gioie si diletta».   In questo sonetto, il poeta paragona una singola nota musicale al giovane e un accordo composto da tante note a una famiglia. Il matrimonio di suoni in…

  • Sonetto 9
    Sonetto 9

    «È per paura di inumidire gli occhi di una vedova che disperdi il tuo io in continuo celibato?».   Nel Sonetto 9 il poeta immagina che il giovane si opponga alla beatitudine del matrimonio in quanto potrebbe comunque morire giovane o morire lasciando una vedova in…

  • Sonetto 10
    Sonetto 10

    «È infamia il tuo negare amore verso gli altri tu che per te stesso sei così inaccorto.».   Il Sonetto 10 ripete ed estende l’argomento del Sonetto 9, con l’aggiunta dell’allusione che il giovane non ama davvero nessuno. Chiaramente, il poeta non crede seriamente che il…

  • Sonetto 11
    Sonetto 11

    «Quel che invecchiando devi lasciar nel tempo nel tempo ricrescerà in uno dei tuoi figli».   Il poeta ora sostiene che il giovane ha bisogno di avere un figlio per mantenere un equilibrio in natura, poiché quando il giovane invecchia e decade, il “sangue fresco” di…

  • Sonetto 12
    Sonetto 12

    «Quando seguo l’ora che batte il passar del tempo e vedo il luminoso giorno spento nella tetra notte».   Il Sonetto 12 tratta ancora della sterilità del celibato e raccomanda il matrimonio e i figli come mezzi di immortalità. Inoltre, il sonetto raccoglie i temi dei…

  • Sonetto 13
    Sonetto 13

    «Oh, se tu fossi tuo! Ma amore, tu non sarai tuo più del tempo che vivrai quaggiù».   Il Sonetto 13 approfondisce il tema della morte del Sonetto 12 affermando ancora una volta che la morte sconfiggerà per sempre la bellezza del giovane se muore senza…

  • Sonetto 14
    Sonetto 14

    «Io non traggo i miei giudizi dalle stelle, eppur mi sembra di capir l’astrologia».   Il Sonetto 13 dipende da un rapporto intimo tra il poeta e il giovane che viene simboleggiato con l’uso del “tu” più affettuoso; il Sonetto 14 scarta – almeno temporaneamente –…

  • Sonetto 15
    Sonetto 15

    «Quando penso che ogni cosa che nasce resta perfetta solo per brevi istanti».   Nei primi otto versi del Sonetto 15, il poeta osserva come gli oggetti mutano – decadono – nel tempo: “… ogni cosa che nasce / resta perfetta solo per brevi istanti”. Sonetto…

  • Sonetto 16
    Sonetto 16

    «Ma perché non trovi tu un modo più possente per far guerra a questa tirannia del Tempo».   Il Sonetto 16 prosegue le argomentazioni per il matrimonio del giovane e allo stesso tempo il poeta denigra le proprie fatiche poetiche e riconosce che i bambini garantiranno…

  • Sonetto 17
    Sonetto 17

    «Chi crederà ai miei versi nei tempi che verranno se straripassero dei tuoi meriti più eletti?».   Nei primi sonetti, la preoccupazione principale del poeta era di convincere il giovane a sposarsi e riprodurre la sua bellezza generando un figlio. Questo cambia nel Sonetto 17, in…

  • Sonetto 18
    Sonetto 18

    «Dovrei paragonarti a un giorno d’estate? Tu sei ben più raggiante e mite».   Uno dei più noti dei sonetti di Shakespeare, il Sonetto 18 è memorabile per la presentazione abile e varia dell’argomento, in cui i sentimenti del poeta raggiungono un livello di estasi mai…

  • Sonetto 19
    Sonetto 19

    «Tempo divoratore, spunta gli artigli al leone e costringi la terra a divorar la sua dolce prole,».   Nel Sonetto 19 il poeta si rivolge al Tempo e, usando immagini vivide di animali, commenta i normali effetti del Tempo sulla natura. Il poeta quindi ordina al…

  • Sonetto 20
    Sonetto 20

    «Viso femmineo che Natura di sua man dipinse hai tu, sire-signora della mia passione».   In questo sonetto cruciale e sensuale, il giovane diventa il “sire-signora” della passione del poeta. La doppia natura e il carattere del giovane, tuttavia, presentano un problema di descrizione: sebbene per…

  • Sonetto 21
    Sonetto 21

    «Io non sono come quella Musa ispirata alla poesia da bellezze artefatte».   Dopo aver esplorato nel sonetto precedente la natura della sua relazione con quella del giovane, il poeta torna ora al tema dell’immortalità. Non solo concede l’immortalità al giovane attraverso i suoi versi, ma…

  • Sonetto 22
    Sonetto 22

    «Lo specchio non mi convincerà che sono vecchio, finché tu e giovinezza avrete la stessa età».   Fino ad ora, i sentimenti del poeta sono saliti al livello dell’estasi; nel Sonetto 22, insinua – forse illudendosi – che i suoi affetti vengano ricambiati dal giovane. Egli…

  • Sonetto 23
    Sonetto 23

    «Come un pessimo attore in scena colto da paura dimentica il suo ruolo».   Sostanzialmente nel Sonetto 23 si paragona il ruolo del poeta come amante della timidezza di un attore sul palco. L’immagine del povero attore teatrale che perde nervosamente le sue battute è la…

  • Sonetto 24
    Sonetto 24

    «Il mio occhio si è fatto pittore ed ha fissato la tua bella immagine sul quadro del mio cuore».   Nel Sonetto 24 il poeta scopre “ove sia dipinta la tua vera immagine”, concentrandosi sul significato di “vera”  in contrapposizione alla falsità. Sonetto 24 Leggi e…

  • Sonetto 25
    Sonetto 25

    «Chi è in favore delle proprie stelle si vanti di pubblico onore e superbi titoli».   Nel Sonetto 25, che ha come tema la lotta della mortalità contro l’immortalità, il poeta si contrappone a coloro che sono “in favore delle proprie stelle”, il che implica che,…

  • Sonetto 26
    Sonetto 26

    «Signore del mio amore il cui merito ha legato in assoluta schiavitù la mia grande devozione».   Il Sonetto 26 introduce la lontananza del giovane dal poeta, sebbene la ragione di questa separazione non sia chiara. Le prime due righe del sonetto, “Signore del mio amore…

  • Sonetto 27
    Sonetto 27

    «Consunto da fatica, corro presto a letto caro ristoro al corpo distrutto dal cammino».   Il poeta si descrive come “Consunto da fatica” tentando di dormire. L’umore cupo annuncia una nuova fase nella relazione. Nelle prime quattro righe, il poeta paragona il suo stato d’animo a…

  • Sonetto 28
    Sonetto 28

    «Come posso ritrovare la mia pace se il ristoro del sonno mi è negato?».   Proseguono le immagini di assenza del sonetto precedente che mostrano il poeta in un punto di esaurimento emotivo e frustrazione a causa delle sue notti insonni passate a pensare al giovane.…

  • Sonetto 29
    Sonetto 29

    «Quando inviso alla fortuna e agli uomini, in solitudine piango il mio reietto stato».   Risentito per la sua sfortuna, il poeta invidia il successo artistico degli altri poeti e snocciola un impressionante catalogo dei mali e delle disgrazie della sua vita. La sua depressione deriva…

  • Sonetto 30
    Sonetto 30

    «Quando all’appello del silente pensiero io cito il ricordo dei giorni passati».   Il poeta ripete il tema del Sonetto 29, secondo cui i ricordi della giovinezza sono compensazioni inestimabili – non solo per molte delusioni e speranze non realizzate, ma per la perdita di amici…

  • Sonetto 31
    Sonetto 31

    «Prezioso mi è il tuo cuore per tutti i cuori che mancandomi consideravo come morti».   Il Sonetto 31 espande il sentimento espresso nel distico conclusivo del sonetto precedente: “Ma se in quel momento io penso a te, amico caro, / ogni perdita è compensata e…

  • Sonetto 32
    Sonetto 32

    «Se vivrai oltre la fine dei miei giorni quando sordida morte avrà sepolto le mie ossa».   Il Sonetto 32 conclude la sequenza dei sonetti sulla depressione del poeta per l’assenza del giovane. Sonetto 32 Leggi e ascolta Se vivrai oltre la fine dei miei giorni…

  • Sonetto 33
    Sonetto 33

    «Quante volte ho visto un raggiante mattino blandire le vette dei monti con occhio maestoso».   Il Sonetto 33 inizia una nuova fase dell’allontanamento reciproco tra il poeta e il giovane. La rottura può essere causata dalla seduzione del giovane verso l’amante del poeta, a cui…

  • Sonetto 34
    Sonetto 34

    «Perché mi promettesti una splendida giornata inducendomi ad uscire senza il mio mantello».   Il poeta parla di un sentimento completamente diverso di quello del Sonetto 33 . È perplesso e dolorosamente deluso dal giovane, la cui insensibilità distrugge ogni speranza di godere di un’amicizia affidabile.…

  • Sonetto 35
    Sonetto 35

    «Non ti angosciare più per quello che hai commesso: le rose hanno spine e fango le argentee fonti».   Mentre nel Sonetto 33 il poeta è spettatore, nel sonetto precedente e qui nel Sonetto 35, il poeta riconosce di aver contribuito ai misfatti del giovane. Sonetto…

  • Sonetto 36
    Sonetto 36

    «Lascia ch’io confessi che dobbiamo separarci anche se il nostro amore è un uno indivisibile».   Gli ostacoli all’amicizia tra il poeta e il giovane rimangono, ma il poeta non è più del tutto ingannato dal suo giovane amico. Tuttavia, sostiene ancora che il loro amore…

  • Sonetto 37
    Sonetto 37

    «Come un vegliardo padre si diletta alle giovani prodezze del suo vispo bimbo».   Il Sonetto 37, che fa eco al Sonetto 36, trasmette le emozioni di un genitore affettuoso e interrompe la modalità confessionale dei sonetti precedenti. Sonetto 37 Leggi e ascolta Come un vegliardo…

  • Sonetto 38
    Sonetto 38

    «Come un vegliardo padre si diletta alle giovani prodezze del suo vispo bimbo».   Come nel sonetto precedente, il Sonetto 38 contrappone il giovine egoisticamente lascivo e il poeta adorante e idealista. Il poeta sembra pietosamente incapace di contemplare la sua vita senza il giovane, che…

  • Sonetto 39
    Sonetto 39

    «Come posso cantare equamente i tuoi meriti se tu sei tutto il meglio di me stesso?».   Il Sonetto 39 costruisce un’ingegnosa variazione sul tema dell’assenza. Ironicamente, la separazione è fonte di ispirazione: “affinché con questa separazione io possa dare / quanto a te dovuto e…

  • Sonetto 40
    Sonetto 40

    «Prendi ogni mio amore, amor mio, sì, prendili tutti: cos’altro avrai di più di quanto avevi prima?».   Il Sonetto 40 inizia una sequenza di tre sonetti in cui il poeta condivide i suoi beni terreni e la sua amante con il giovane, sebbene solo al…

  • Sonetto 41
    Sonetto 41

    «Quei piacevoli peccati che tua libertà commette quando talvolta sono assente dal tuo cuore».   Per perdonare il giovane per le sue azioni, il poeta si pone sia nella posizione del giovane che in quella dell’amante. Nei primi quattro versi del sonetto, il poeta accusa gentilmente…

  • Sonetto 42
    Sonetto 42

    «Che tu abbia lei non è tutto il mio tormento eppur si sa che l’ho teneramente amata».   È solo in quest’ultimo sonetto riguardante il giovane e l’amante del poeta che quest’ultimo rende pienamente evidente la ragione principale del suo essere così sconvolto: “ma che lei…

  • Sonetto 43
    Sonetto 43

    «Quando ho gli occhi chiusi essi vedon meglio, di giorno infatti scorrono su cose senza merito».   Con il Sonetto 43 inizia la serie di sonetti sull’assenza o lontananza. In questa nuova sequenza, diversi significati delle stesse parole vengono sviluppati in costruzioni versatili e giustapposizioni. Notare…

  • Sonetto 44
    Sonetto 44

    «Se la pesante materia del mio corpo fosse pensiero, l’avversa distanza non fermerebbe il mio cammino».   Il Sonetto 44 e il seguente formano un tema continuo che implica i quattro elementi fondamentali della materia secondo la scienza elisabettiana: terra, acqua, aria e fuoco. Sonetto 44…

  • Sonetto 45
    Sonetto 45

    «Gli altri, aria leggera e fuoco purificatore, sono entrambi con te, ovunque io mi trovi».   Questo sonetto prosegue e completa l’idea del Sonetto 44, ma qui l’aria e il fuoco – che simboleggiano rispettivamente i pensieri e i desideri del poeta – sono legati al…

  • Sonetto 46
    Sonetto 46

    «I miei occhi e il cuore sono in conflitto estremo per contendersi l’immagine della tua persona».   Il poeta allude alle proprie contraddizioni quando considera il suo desiderio per la vista della bellezza del giovane e il suo bisogno di amare ed essere amato dal giovane…

  • Sonetto 47
    Sonetto 47

    «I miei occhi e il cuore son venuti a patti ed or ciascuno all’altro il suo ben riversa».   Nel Sonetto 46, il tema del conflitto tra gli occhi e il cuore. Nel Sonetto 47, i due organi si completano a vicenda. Sonetto 47 Leggi e…

  • Sonetto 48
    Sonetto 48

    «Quanto fui prudente prima di partire nel metter sotto chiave ogni piccolezza».   Il giovane tiene il poeta in tensione, e ancora una volta vediamo la schiavitù del poeta nella loro relazione. Il poeta sviluppa un contrasto metaforico tra essere derubato di beni fisici e perdere…

  • Sonetto 49
    Sonetto 49

    «Per quel giorno, se mai verrà quel giorno, in cui ti vedrò accigliare ad ogni mio difetto».   Non c’è orgoglio in questo sonetto, le cui prime quattro righe continuano la paura del poeta per la “verità” evocata nel sonetto precedente. Sonetto 49 Leggi e ascolta…

  • Sonetto 50
    Sonetto 50

    «Come mi è penoso continuare nel cammino quando ciò che anelo, fine del mio triste andare».   Nulla fa capire dove si trovi il poeta in questo e nei sonetti seguenti. Tutto ciò che si sa è che il poeta è in un viaggio senza nome,…

  • Sonetto 51
    Sonetto 51

    «Perciò l’amor mio scusi la colpa d’esser lento del mio pigro animale quando m’allontano».   Compagno del sonetto precedente, il Sonetto 51 approfondisce ulteriormente il tema del viaggio. Sonetto 51 Leggi e ascolta Perciò l’amor mio scusi la colpa d’esser lento del mio pigro animale quando…

  • Sonetto 52
    Sonetto 52

    «Io sono come il ricco cui chiave benedetta può condurre al suo dolce tesoro ben rinchiuso».   Il poeta accetta di più la separazione dal giovane, che paragona a un “tesoro ben rinchiuso”. Sonetto 52 Leggi e ascolta Io sono come il ricco cui chiave benedetta…

  • Sonetto 53
    Sonetto 53

    «Qual è la tua natura, di che mai sei fatto per essere scortato da tante ombre estranee?».   Un poeta più rilassato sembra aver dimenticato i suoi dubbi precedenti riguardo la relazione con il giovane, che è ancora attraente ma il cui vero io è sfuggente.…

  • Sonetto 54
    Sonetto 54

    «Quanto ancor più bella sembra la bellezza, per quel ricco ornamento che virtù le dona!».   L’immagine della rosa in questo sonetto simboleggia la verità e la devozione immortali, due virtù che il poeta associa al giovane. Paragonandosi a un distillatore, il poeta, che sostiene che…

  • Sonetto 55
    Sonetto 55

    «Né marmo, né aurei monumenti di principi sopravviveranno a questi possenti versi».   Il Sonetto 55, uno dei versi più famosi di Shakespeare, afferma l’immortalità dei sonetti del poeta resistendo alle forze del decadimento nel tempo. Il sonetto riprende questo tema dal sonetto precedente, in cui…

  • Sonetto 56
    Sonetto 56

    «Dolce amore, rianima la tua forza, non sia il tuo sentire più ottuso di quell’appetito».   Come nel Sonetto 52, il poeta accetta che la separazione può essere vantaggiosa nel rendere il loro amore molto più dolce una volta ripresa la relazione con il giovane. Il…

  • Sonetto 57
    Sonetto 57

    «Essendo schiavo tuo, che altro potrei fare se non servir ore e momenti di ogni tuo volere?».   Nel Sonetto 57, il poeta sostiene di non essere tanto l’amico del giovane quanto il suo schiavo. Come uno schiavo, aspetta il piacere del giovane: “ma in triste…

  • Sonetto 58
    Sonetto 58

    «Vieti quel Dio che primo a te mi rese schiavo che in mente vagli i tuoi attimi di piacere».   Come in tanti altri sonetti, il fastidio del poeta per il giovane è espresso in modo ambiguo. Ci accorgiamo appena che rimprovera il giovane nelle righe…

  • Sonetto 59
    Sonetto 59

    «Se nulla è veramente nuovo, ma ciò che è è già stato prima, come s’inganna la nostra mente».   Il Sonetto 59 si sofferma sul paradosso che ciò che è nuovo si esprime sempre in termini di ciò che è già noto. Gli elementi di qualsiasi…

  • Sonetto 60
    Sonetto 60

    «Come le onde si susseguono verso la pietrosa riva, così i nostri minuti si affrettano alla lor fine».   Il Sonetto 60 è riconosciuto come uno dei più grandi di Shakespeare perché tratta le preoccupazioni universali del tempo e del suo incedere. Sonetto 60 Leggi e…

  • Sonetto 61
    Sonetto 61

    «Sei tu a voler che la tua immagine tenga aperte le mie palpebre pesanti nell’estenuante notte?».   Il giovane continua a presentare al poeta una varietà di immagini fantasma. Cercando di stabilirsi su un’immagine autentica, il poeta non riesce a dormire a causa del tumulto emotivo…

  • Sonetto 62
    Sonetto 62

    «Peccato di vanità domina i miei occhi, l’intera anima mia ed ogni mio altro senso».   Il poeta pensa a se stesso come a un giovane e condanna la propria vanità narcisistica. Sfortunatamente, sebbene possa intellettualizzare il narcisismo come un attributo indegno, “tanto è radicato nell’intimo…

  • Sonetto 63
    Sonetto 63

    «Per quando il mio amor sarà come or son’io, offeso e logorato dall’atrocità del Tempo».   I riferimenti al futuro del giovane sono segni del timore del poeta che l’amore non possa difendersi dal tempo. Sonetto 63 Leggi e ascolta Per quando il mio amor sarà…

  • Sonetto 64
    Sonetto 64

    «Quando vidi sfigurato dall’atroce mano del Tempo l’orgoglioso tesoro di epoche ormai sepolte».   Nel Sonetto 64, il poeta è ritratto come uno storico, filosofo e antiquario che sogna l’inesorabile distruzione di antiche glorie da parte del tempo. I monumenti che riflettono le idee più nobili…

  • Sonetto 65
    Sonetto 65

    «Se bronzo, pietra, terra e mare sconfinato sono travolti dal potere spietato della morte».   Continuando molte delle immagini del Sonetto 64, il poeta conclude che nulla resiste alle ingiurie del tempo. Sonetto 65 Leggi e ascolta Se bronzo, pietra, terra e mare sconfinato sono travolti…

  • Sonetto 66
    Sonetto 66

    «Stanco di tanti eventi, pace alla morte invoco. Come vedere il Merito viver mendicando».   Se non fosse che il morire lo avrebbe portato via dal suo amore, l’oratore stanco di questa litania di delusioni della vita invoca la morte. Sonetto 66 Leggi e ascolta Stanco…

  • Sonetto 67
    Sonetto 67

    «Ma perché dovrebbe vivere fra la corruzione e con la sua presenza ingentilire l’empietà».   Il Sonetto 67 continua il pensiero del sonetto precedente e sviluppa un nuovo argomento nella sua riflessione sull’età contemporanea del poeta. Sonetto 67 Leggi e ascolta Ma perché dovrebbe vivere fra…

  • Sonetto 68
    Sonetto 68

    «È quindi il viso suo l’epitome del passato, quando beltà viveva e moriva come i nostri fiori».   Poiché il giovane incarna gli antichi standard di vera bellezza, non ha bisogno di cosmetici o di una parrucca fatta con “le auree trecce dei morti”. Sonetto 68…

  • Sonetto 69
    Sonetto 69

    «Quanto di te vede l’occhio del mondo non manca di generosità che lo migliori».   Sebbene i nemici del giovane lodino il suo aspetto, nei loro incontri privati lo calunniano quasi del tutto. Sonetto 69 Leggi e ascolta Quanto di te vede l’occhio del mondo non…

  • Sonetto 70
    Sonetto 70

    «Che tu sia biasimato non sarà tua colpa, il bello è sempre stato bersaglio di calunnia».   Il poeta non riesce a mantenere la sua disapprovazione per il giovane, ma perdona senza dimenticare. Il giovane può incolpare solo se stesso per le voci diffamatorie su di…

  • Sonetto 71
    Sonetto 71

    «Quando sarò morto, soffoca il tuo pianto quando il mesto rintocco della lugubre campana».   In questo e nei successivi tre sonetti, l’umore del poeta diventa sempre più morboso. Qui anticipa la propria morte: “Quando sarò morto, soffoca il tuo pianto / … / da questa…

  • Sonetto 72
    Sonetto 72

    «Per tema che il mondo ti costringa a dire per qual mio merito tu mi debba ancora amare».   Il Sonetto 72 riecheggia lo stato d’animo del sonetto 71, e il poeta dice al giovane di non lodarne i versi dopo la sua morte, poiché la…

  • Sonetto 73
    Sonetto 73

    «In me tu vedi quel periodo dell’anno quando nessuna o poche foglie gialle ancor resistono».   Il poeta attraverso le immagini invernali, il bagliore del crepuscolo e le braci morenti di un fuoco descrive la sua sensazione di non avere molto da vivere. Tutte le immagini…

  • Sonetto 74
    Sonetto 74

    «Ma non crucciarti: quando quel fatale arresto che ogni cauzion ricusa mi condurrà lontano».   Il poeta continua con la preoccupazione ossessiva per la propria morte. Anche se sottolinea la propria inadeguatezza come persona, afferma con coraggio la grandezza dei suoi versi: “la mia vita avrà…

  • Sonetto 75
    Sonetto 75

    «Tu sei ai miei pensieri come il pane alla vita o come alla terra le dolci piogge di primavera».   Il poeta è lacerato da sentimenti contrari che non riesce a conciliare. Il suo rapporto con il giovane si alterna con  il piacere – “talvolta sazio…

  • Sonetto 76
    Sonetto 76

    «Perché il mio verso è sì spoglio di moderni orpelli, sì lungi da varianti o improvvisi mutamenti?».   Lamentandosi che i suoi versi siano tristemente limitati, il poeta riconosce che la sua lode al giovane non consente nuove forme di argomentazione. Da tradizionalista, il poeta rifiuta…

  • Sonetto 77
    Sonetto 77

    «Lo specchio ti dirà come si logori la tua bellezza, la meridiana come si consumi il tuo prezioso tempo».   Il volto invecchiato del giovane si rifletterà in uno specchio e il passare del tempo si rifletterà sul suo orologio, scontrandosi con i suoi pensieri eternamente…

  • Sonetto 78
    Sonetto 78

    «Ti ho invocato così spesso come Musa ottenendo tal favore alla mia poesia».   Il successo del poeta nell’ottenere l’accesso alle grazie del giovane ispira imitatori: “che ogni altra penna ha seguito il mio costume / e diffonde i suoi versi in tuo servigio”. Sonetto 78…

  • Sonetto 79
    Sonetto 79

    «Finché fui il solo a ricorrere al tuo aiuto, soltanto la mia poesia ebbe il tuo gentil favore».   Il Sonetto 79 presenta il primo riferimento specifico a un poeta rivale che gareggia per gli affetti del giovane. Senza perdere il senso di superiorità morale, il…

  • Sonetto 80
    Sonetto 80

    «Quanta umiliazione provo quando scrivo, sapendo che un più alto genio celebra il tuo nome».   Il poeta riconosce che il poeta rivale lo rimpiazza a favore del giovane. Sentendosi scoraggiato dalla superiorità del “più alto genio” del poeta rivale, che descrive in tutto il sonetto…

  • Sonetto 81
    Sonetto 81

    «Sia ch’io viva per scriver la tua epigrafe o che tu sopravviva a me consunto sotto terra».   Il poeta si riprende un po’ di fronte all’opposizione del poeta rivale. Tornando a temi collaudati, assicura eroicamente al giovane che lui, a differenza del poeta rivale, può…

  • Sonetto 82
    Sonetto 82

    «È vero, non sei sposato alla mia musa, e perciò non sei colpevole se apprezzi».   Un poeta meno sottomesso sfida il poeta rivale. In contrasto con il rivale intellettualmente alla moda, il poeta possiede un’ispirazione intuitiva, quasi spirituale. Sonetto 82 Leggi e ascolta È vero,…

  • Sonetto 83
    Sonetto 83

    «Mai mi accorsi che tu mancassi di colore e perciò non ne aggiunsi alla tua bellezza».   Apparentemente, essendo stato rimproverato dal giovane per essersi ritirato dalla competizione contro il poeta rivale, il poeta sostiene che è meglio non scrivere poesie che scrivere falsamente. Sonetto 83…

  • Sonetto 84
    Sonetto 84

    «Chi il meglio di te dice, non può dir di più di questo ricco elogio che tu solo sei tu».   Il poeta offre consigli – mentre critica il poeta rivale – a qualsiasi scrittore che desideri ottenere la vera poesia: copiare e interpretare la natura…

  • Sonetto 85
    Sonetto 85

    «La mia zittita Musa con dignità sta quieta, mentre apologie in tua lode, riccamente elaborate».   Il poeta si paragona a un “chierico ignorante” e descrive la sua Musa “zittita” – la stessa frase che il poeta ha usato nel Sonetto 80 per caratterizzarsi. Sonetto 85…

  • Sonetto 86
    Sonetto 86

    «Fu la gonfia maestosa vela del suo possente verso spiegata alla tua conquista più che mai preziosa».   Quest’ultimo sonetto nella sequenza del poeta rivale, a differenza dei precedenti, è scritto al passato e indica che il rivale non è più una minaccia. Sonetto 86 Leggi…

  • Sonetto 87
    Sonetto 87

    «Addio! Sei troppo caro per tenerti ancora e fin troppo tu conosci la tua stima».   Il Sonetto 87 si legge come conclusione della sequenza dei sonetti che descrivono il dominio del poeta rivale, ma in realtà è l’addio del poeta al giovane, che è tornato…

  • Sonetto 88
    Sonetto 88

    «Quando avrai deciso di non stimarmi più ed esporrai i miei meriti al pubblico disprezzo».   Il poeta parla del suo rapporto con il giovane come se fosse stato sistemato dopo la partenza del poeta rivale, ma la sua è una visione di come potrebbero essere…

  • Sonetto 89
    Sonetto 89

    «Di’ che mi lasciasti per qualche mio difetto ed io rafforzerò la gravità di quell’offesa».   Continuando da dove si era interrotto il sonetto precedente, questo sonetto rivela un sottofondo di apprensione nei riferimenti del poeta verso il giovane. Qualunque sia l’accusa calunniosa che il giovane…

  • Sonetto 90
    Sonetto 90

    «Odiami pure quando vuoi; perché non ora: ora che il mondo è incline a sbarrarmi il passo».   Già angosciato da “l’ira del destino”, il poeta esorta il giovane a non rimandare la sua diserzione se questo è ciò che intende; fallo subito, il poeta implora:…

  • Sonetto 91
    Sonetto 91

    «Vi è chi vanta la propria nascita, chi l’ingegno, chi la ricchezza, chi la forza fisica».   Il poeta esamina il suo amore per il giovane con una vena più rilassata e meno urgente. Prima cataloga le diverse attività in cui le persone amano immergersi, poi…

  • Sonetto 92 – Sonnet 92
    Sonetto 92 – Sonnet 92

    Fa’ pure del tuo peggio per sfuggirmi. But do thy worst to steal thyself away.  Leggi e ascolta Fa’ pure del tuo peggio per sfuggirmi, tu in me vivrai per tutta la mia vita e vita non durerà più a lungo del tuo amore, perché…

  • Sonetto 93 – Sonnet 93
    Sonetto 93 – Sonnet 93

    Credendoti sincero, dunque io vivrò. So shall I live, supposing thou art true.  Leggi e ascolta Credendoti sincero, dunque io vivrò come un marito illuso, così il volto d’amore amore mi parrà, anche se menzognero: i tuoi occhi con me, il tuo cuore altrove. Poiché…

  • Sonetto 95 – Sonnet 95
    Sonetto 95 – Sonnet 95

    Come sai render dolce ed amabil la vergogna. How sweet and lovely dost thou make the shame.  Leggi e ascolta Come sai render dolce ed amabil la vergogna che simile al verme nella fragrante rosa, contamina la bellezza del tuo fiorente nome! O in quali…

  • Sonetto 96 – Sonnet 96
    Sonetto 96 – Sonnet 96

    Si dice che tua colpa è gioventù o leggerezza. Some say thy fault is youth, some wantonness.  Leggi e ascolta Si dice che tua colpa è gioventù o leggerezza, ma anche che tua grazia è verde età e seduzione; così pregi e difetti da ognuno…

  • Sonetto 97 – Sonnet 97
    Sonetto 97 – Sonnet 97

    Come mi è parsa inverno la mia lontananza. How like a winter hath my absence been.  Leggi e ascolta Come mi è parsa inverno la mia lontananza da te, unica gioia del fuggente anno! Che gelo ho sentito, che neri giorni ho vissuto! Che desolazione…

  • Sonetto 98 – Sonnet 98
    Sonetto 98 – Sonnet 98

    Anche in primavera fui da te lontano. From you have I been absent in the spring.  Leggi e ascolta Anche in primavera fui da te lontano quando il leggiadro Aprile, tutto vestito a festa, suscitava in ogni cosa un tale brio di gioventù che rideva…

  • Sonetto 99 – Sonnet 99
    Sonetto 99 – Sonnet 99

    Così ho rimproverato la violetta audace. The forward violet thus did I chide.  Leggi e ascolta Così ho rimproverato la violetta audace: ladra soave, a chi rubasti quel dolce tuo profumo se non al respiro del mio amore? Il purpureo orgoglio che a color dimora…

  • Sonetto 100 – Sonnet 100
    Sonetto 100 – Sonnet 100

    Dove sei, mia Musa, che da lungo tempo oblii. Where art thou, Muse, that thou forget’st so long.  Leggi e ascolta Dove sei, mia Musa, che da lungo tempo oblii di cantare chi ti dona tutta la tua possanza? Consumi il tuo fervore in canti…

  • Sonetto 101 – Sonnet 101
    Sonetto 101 – Sonnet 101

    Quali saranno le tue scuse, o Musa vagabonda. O truant Muse, what shall be thy amends.  Leggi e ascolta Quali saranno le tue scuse, o Musa vagabonda, per tanta negligenza di virtù in bellezza? Virtù e bellezza insieme dipendon dal mio amore, ed anche tu…

  • Sonetto 102 – Sonnet 102
    Sonetto 102 – Sonnet 102

    È più forte il mio amore anche se par più debole. My love is strengthen’d, though more weak in seeming.  Leggi e ascolta È più forte il mio amore anche se par più debole, io non amo di meno, pur se meno lo dimostro; è…

  • Sonetto 103 – Sonnet 103
    Sonetto 103 – Sonnet 103

    Ahimè, che povertà diffonde l’arida mia Musa. Alack, what poverty my Muse brings forth.  Leggi e ascolta Ahimè, che povertà diffonde l’arida mia Musa pur avendo larga fonte per mostrar il suo talento: ha maggior valore il soggetto nel suo ignudo di quando è adorno…

  • Sonetto 104 – Sonnet 104
    Sonetto 104 – Sonnet 104

    Per me, amico mio, non sarai mai vecchio. To me, fair friend, you never can be old.  Leggi e ascolta Per me, amico mio, non sarai mai vecchio, qual eri la prima volta che incontrai il tuo sguardo, tal oggi appare la tua bellezza; tre…

  • Sonetto 105 – Sonnet 105
    Sonetto 105 – Sonnet 105

    Non sia chiamato idolatria il mio sentimento. Let not my love be call’d idolatry.  Leggi e ascolta Non sia chiamato idolatria il mio sentimento, né creduto un idolo il mio caro amore perché i miei canti e le mie lodi sono uguali per uno solo,…

  • Sonetto 106 – Sonnet 106
    Sonetto 106 – Sonnet 106

    Quando negli scritti del tempo passato. When in the chronicle of wasted time.  Leggi e ascolta Quando negli scritti del tempo passato io vedo descrizioni di sublimi creature, e bellezza render belle antiche rime in lode di defunte dame e nobil cavalieri, allora, nell’apoteosi di…

  • Sonetto 107 – Sonnet 107
    Sonetto 107 – Sonnet 107

    Né le mie paure, né lo spirito profetico. Not mine own fears, nor the prophetic soul.  Leggi e ascolta Né le mie paure, né lo spirito profetico del mondo intero pronosticante l’avvenire, possono fissare la durata del mio devoto amore ritenuto condannato a inevitabil fine.…

  • Sonetto 108 – Sonnet 108
    Sonetto 108 – Sonnet 108

    V’è altro nel cervello che inchiostro possa scrivere. What’s in the brain that ink may character.  Leggi e ascolta V’è altro nel cervello che inchiostro possa scrivere che il mio sincero spirito non ti abbia dedicato? Che dir ancor di nuovo, che resta ancor da…

  • Sonetto 109 – Sonnet 109
    Sonetto 109 – Sonnet 109

    No, non dire mai che il mio cuore è stato falso. O, never say that I was false of heart.  Leggi e ascolta No, non dire mai che il mio cuore è stato falso anche se l’assenza sembrò ridurre la mia fiamma; come non è…

  • Sonetto 110 – Sonnet 110
    Sonetto 110 – Sonnet 110

    Ahimè, è vero, ho errato qua e là. Alas, ‘tis true I have gone here and there.  Leggi e ascolta Ahimè, è vero, ho errato qua e là e fatto di me stesso un buffone da teatro, ho trafitto i miei pensieri, deprezzato sentimenti, e…

  • Sonetto 111 – Sonnet 111
    Sonetto 111 – Sonnet 111

    Per amor, ti prego, rimprovera la Fortuna. O, for my sake do you with Fortune chide.  Leggi e ascolta Per amor, ti prego, rimprovera la Fortuna, divinità colpevole di ogni mia mala azione, che meglio non provvide alla mia vita se non con rozzi mezzi…

  • Sonetto 112 – Sonnet 112
    Sonetto 112 – Sonnet 112

    Il tuo amore e la pietà annullano quel marchio. Your love and pity doth the impression fill.  Leggi e ascolta Il tuo amore e la pietà annullano quel marchio che pubblico biasimo m’impresse sulla fronte, che importa se qualcuno mi loda o mi disprezza finché…

  • Sonetto 113 – Sonnet 113
    Sonetto 113 – Sonnet 113

    Da quando ti ho lasciato, la mia vista è in cuore. Since I left you, mine eye is in my mind.  Leggi e ascolta Da quando ti ho lasciato, la mia vista è in cuore e l’occhio che dirigere dovrebbe ogni mio passo, si distoglie…

  • Sonetto 114 – Sonnet 114
    Sonetto 114 – Sonnet 114

    Da quando ti ho lasciato, la mia vista è in cuore. Since I left you, mine eye is in my mind.  Leggi e ascolta Può esser che il mio cuore, schiavo del tuo regno s’inebri col veleno che i re usano, l’inganno? O devo forse…

  • Sonetto 115 – Sonnet 115
    Sonetto 115 – Sonnet 115

    Mentono i versi che finora ho scritto. Those lines that I before have writ do lie.  Leggi e ascolta Mentono i versi che finora ho scritto, specie ove dissi che non potevo amar di più; allora la mia mente non sapeva che in futuro una…

  • Sonetto 116 – Sonnet 116
    Sonetto 116 – Sonnet 116

    Non sia mai ch’io ponga impedimenti. Let me not to the marriage of true minds.  Leggi e ascolta Non sia mai ch’io ponga impedimenti all’unione di anime fedeli; Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro s’allontana.…

  • Sonetto 117 – Sonnet 117
    Sonetto 117 – Sonnet 117

    Accusami pure d’aver del tutto trascurato. Accuse me thus: that I have scanted all.  Leggi e ascolta Accusami pure d’aver del tutto trascurato il dovuto compenso ai tuoi grandi meriti, d’aver scordato di venerare quel prezioso amore che di giorno in giorno sempre più mi…

  • Sonetto 118 – Sonnet 118
    Sonetto 118 – Sonnet 118

    Se per risvegliare il nostro appetito. Like as, to make our appetites more keen.  Leggi e ascolta Se per risvegliare il nostro appetito stimoliamo il palato con ghiottonerie piccanti e per proteggerci da malattie senza alcun sintomo, ci ammaliamo con purghe per evitar l’infermità: anch’io,…

  • Sonetto 119 – Sonnet 119
    Sonetto 119 – Sonnet 119

    Quali lacrime di Sirene devo aver bevuto. What potions have I drunk of Siren tears.  Leggi e ascolta Quali lacrime di Sirene devo aver bevuto stillate da alambicchi immondi come inferno, per dar paura alle speranze e speranze alle paure, sentendomi sconfitto in ogni mia…

  • Sonetto 120 – Sonnet 120
    Sonetto 120 – Sonnet 120

    La tua crudeltà d’un tempo oggi m’aiuta. That you were once unkind befriends me now.  Leggi e ascolta La tua crudeltà d’un tempo oggi m’aiuta, poiché memore del dolore che allor provai mi sentirei schiantato dal peso dei miei torti, ché di bronzo non ho…

  • Sonetto 121 – Sonnet 121
    Sonetto 121 – Sonnet 121

    È meglio esser colpevole che tale esser stimato. ‘Tis better to be vile than vile esteem’d.  Leggi e ascolta È meglio esser colpevole che tale esser stimato quando non essendolo si è accusati d’esserlo; e perso è ogni valor sincero perché creduto colpa non dal…

  • Sonetto 122 – Sonnet 122
    Sonetto 122 – Sonnet 122

    Il diario, tuo regalo, è qui nella mia mente. Thy gift, thy tables, are within my brain.  Leggi e ascolta Il diario, tuo regalo, è qui nella mia mente, interamente impresso in memoria imperitura e durerà più a lungo di quei bianchi fogli al di…

  • Sonetto 123 – Sonnet 123
    Sonetto 123 – Sonnet 123

    No Tempo, mai ti vanterai ch’io cambi. No, Time, thou shalt not boast that I do change.  Leggi e ascolta No Tempo, mai ti vanterai ch’io cambi; le piramidi che innalzi con sempre nuova possa non mi dicon niente, non han niente di nuovo: non…

  • Sonetto 124 – Sonnet 124
    Sonetto 124 – Sonnet 124

    Se il mio grande amore fosse figlio della sorte. If my dear love were but the child of state.  Leggi e ascolta Se il mio grande amore fosse figlio della sorte, qual bastardo del Destino vivrebbe come orfano or soggetto all’amor del Tempo, ora al…

  • Sonetto 125 – Sonnet 125
    Sonetto 125 – Sonnet 125

    Ma perché reggere baldacchini. Were ‘t aught to me I bore the canopy.  Leggi e ascolta Ma perché reggere baldacchini magnificando apertamente ogni apparenza, o gettare salde basi per una eternità che provasi più fragile d’ingiuria e di rovina? Non vidi forse avidi di vanità…

  • Sonetto 126 – Sonnet 126
    Sonetto 126 – Sonnet 126

    O mio amabil giovane, che reggi in tuo potere. O thou, my lovely boy, who in thy power.  Leggi e ascolta O mio amabil giovane, che reggi in tuo potere del Tempo il mutevol specchio, la falce, la clessidra che nel declinar fiorisci e in…

  • Sonetto 127 – Sonnet 127
    Sonetto 127 – Sonnet 127

    Un tempo il nero non era considerato bello. In the old age black was not counted fair.  Leggi e ascolta Un tempo il nero non era considerato bello o se lo era non portava il nome di bellezza; ora invece è il nero per succession…

  • Sonetto 128 – Sonnet 128
    Sonetto 128 – Sonnet 128

    Quante volte mentre tu, mia musica, suoni. How oft, when thou, my music, music play’st.  Leggi e ascolta Quante volte mentre tu, mia musica, suoni quel fortunato legno il cui vibrar risponde sotto le tue dolci dita, e moduli con grazia armoniosi accordi che turbano…

  • Sonetto 129 – Sonnet 129
    Sonetto 129 – Sonnet 129

    Sperpero di spirito in vergognoso scempio. The expense of spirit in a waste of shame.  Leggi e ascolta Sperpero di spirito in vergognoso scempio è la lussuria in atto; e finché esso dura, lussuria è spergiura, assassina, violenta, carica d’infamia, selvaggia, estrema, brutale, crudele, sleale;…

  • Sonetto 130 – Sonnet 130
    Sonetto 130 – Sonnet 130

    Gli occhi della mia donna nulla hanno del sole. My mistress’ eyes are nothing like the sun.  Leggi e ascolta Gli occhi della mia donna nulla hanno del sole, il corallo è ben più rosso del rosso delle sue labbra; se la neve è bianca,…

  • Sonetto 131 – Sonnet 131
    Sonetto 131 – Sonnet 131

    Anche se sei così, hai la stessa tirannia. Thou art as tyrannous, so as thou art.  Leggi e ascolta Anche se sei così, hai la stessa tirannia di chi è resa crudele dall’orgoglio d’esser bella; perché ben sai che per il mio cuore infatuato tu…

  • Sonetto 132 – Sonnet 132
    Sonetto 132 – Sonnet 132

    Amo i tuoi occhi ed essi, quasi avessero pietà. Thine eyes I love, and they, as pitying me.  Leggi e ascolta Amo i tuoi occhi ed essi, quasi avessero pietà, sapendo che il tuo cuore mi tortura col tuo sdegno, si son vestiti a lutto…

  • Sonetto 133 – Sonnet 133
    Sonetto 133 – Sonnet 133

    Dannato sia quel cuore che il cuor mio fa gemere. Beshrew that heart that makes my heart to groan.  Leggi e ascolta Dannato sia quel cuore che il cuor mio fa gemere per la dura ferita inflitta al mio amico e a me! Non lo…

  • Sonetto 134 – Sonnet 134
    Sonetto 134 – Sonnet 134

    Così, or che ho confessato che egli è tuo. So, now I have confess’d that he is thine.  Leggi e ascolta Così, or che ho confessato che egli è tuo e che me stesso ho ipotecato alle tue brame, rinuncio a ogni diritto se tu…

  • Sonetto 135 – Sonnet 135
    Sonetto 135 – Sonnet 135

    Ogni donna ha quel che vuole, tu hai il tuo Will. Whoever hath her wish, thou hast thy ‘Will’.  Leggi e ascolta Ogni donna ha quel che vuole, tu hai il tuo Will e un Will ancora e un Will anche di troppo: sono io…

  • Sonetto 136 – Sonnet 136
    Sonetto 136 – Sonnet 136

    Se l’anima ti rimprovera il mio contegno audace. If thy soul cheque thee that I come so near.  Leggi e ascolta Se l’anima ti rimprovera il mio contegno audace giura all’anima tua cieca che ero io il tuo Will e l’anima tua ben sa che…

  • Sonetto 137 – Sonnet 137
    Sonetto 137 – Sonnet 137

    Amore, pazzo cieco amore, che fai ai miei occhi. Thou blind fool, Love, what dost thou to mine eyes.  Leggi e ascolta Amore, pazzo cieco amore, che fai ai miei occhi che guardano e non vedon quel che vedono? Essi sanno cosa sia bellezza, vedono…

  • Sonetto 138 – Sonnet 138
    Sonetto 138 – Sonnet 138

    Quando il mio amore giura d’esser tutta fedeltà. When my love swears that she is made of truth.  Leggi e ascolta Quando il mio amore giura d’esser tutta fedeltà io voglio crederle, anche se so che mente, perché possa pensarmi un giovane immaturo che del…

  • Sonetto 139 – Sonnet 139
    Sonetto 139 – Sonnet 139

    No, non chiedermi di giustificare i torti. O, call not me to left the wrong.  Leggi e ascolta No, non chiedermi di giustificare i torti che la tua crudeltà al mio cuore infligge; feriscimi a parole, ma non con i tuoi occhi; arma la lealtà…

  • Sonetto 140 – Sonnet 140
    Sonetto 140 – Sonnet 140

    Sii saggia quanto sei crudele, non pressar. Be wise as thou art cruel; do not press.  Leggi e ascolta Sii saggia quanto sei crudele, non pressar la mia muta pazienza col tuo continuo sdegno affinché il dolore non mi presti verbo e dica il perché…

  • Sonetto 141 – Sonnet 141
    Sonetto 141 – Sonnet 141

    A dire il vero io non t’amo coi miei occhi. In faith, I do not love thee with mine eyes.  Leggi e ascolta A dire il vero io non t’amo coi miei occhi perché in te notano un’infinità di colpe; solo il mio cuore ama…

  • Sonetto 142 – Sonnet 142
    Sonetto 142 – Sonnet 142

    Amore è il mio peccato e odio la tua miglior virtù. Love is my sin and thy dear virtue hate.  Leggi e ascolta Amore è il mio peccato e odio la tua miglior virtù: odio del mio peccato, fondato su amor colpevole. Oh ma confronta…

  • Sonetto 143 – Sonnet 143
    Sonetto 143 – Sonnet 143

    Ascolta: qual attenta massaia per acchiappar. Lo! as a careful housewife runs to catch.  Leggi e ascolta Ascolta: qual attenta massaia per acchiappar una delle pennute bestiole che le sfugge, posa il suo piccolo e rapida si getta all’inseguimento di cosa che fermar vorrebbe; mentre…

  • Sonetto 144 – Sonnet 144
    Sonetto 144 – Sonnet 144

    Due amori io posseggo, conforto e perdizione. Two loves I have of comfort and despair.  Leggi e ascolta Due amori io posseggo, conforto e perdizione, che simili a due spiriti sempre mi perseguono: l’angelo migliore è uomo superbamente bello, lo spirito malvagio è donna di…

  • Sonetto 145 – Sonnet 145
    Sonetto 145 – Sonnet 145

    Quelle labbra che Amor creò con le sue mani. Those lips that Love’s own hand did make.  Leggi e ascolta Quelle labbra che Amor creò con le sue mani bisbigliarono un suono che diceva “Io odio” a me, che per amor suo languivo: ma quando…

  • Sonetto 146 – Sonnet 146
    Sonetto 146 – Sonnet 146

    Povera anima, centro della mia peccaminosa terra. Poor soul, the centre of my sinful earth.  Leggi e ascolta Povera anima, centro della mia peccaminosa terra (schiava di) queste brame ardenti che ti ammantano, perché dentro ti struggi e miseria sopporti per decorar le tue pareti…

  • Sonetto 147 – Sonnet 147
    Sonetto 147 – Sonnet 147

    È come febbre l’amor mio e sempre anela. My love is as a fever, longing still.  Leggi e ascolta È come febbre l’amor mio e sempre anela quel che più a lungo il mio mal fomenta, nutrendosi di ciò che il dolor rinforza per appagare…

  • Sonetto 148 – Sonnet 148
    Sonetto 148 – Sonnet 148

    Ahimè, quali occhi mi ha messo in fronte Amore. O me, what eyes hath Love put in my head.  Leggi e ascolta Ahimè, quali occhi mi ha messo in fronte Amore che non son consoni alla vera vista o se lo sono, dov’è svanita la…

  • Sonetto 149 – Sonnet 149
    Sonetto 149 – Sonnet 149

    O crudele, come puoi dire che non t’amo. Canst thou, O cruel! say I love thee not.  Leggi e ascolta O crudele, come puoi dire che non t’amo se sempre a mio sfavore prendo le tue parti? Non penso forse a te, o tiranna ingrata,…

  • Sonetto 150 – Sonnet 150
    Sonetto 150 – Sonnet 150

    Da quale forza attingi questo tuo potere. O, from what power hast thou this powerful might.  Leggi e ascolta Da quale forza attingi questo tuo potere di reggere il mio cuore con le tue miserie? Perché devo creder falsa la mia vera vista, e giurar…

  • Sonetto 151 – Sonnet 151
    Sonetto 151 – Sonnet 151

    Amor è troppo giovane per capir che sia coscienza. Love is too young to know what conscience is.  Leggi e ascolta Amor è troppo giovane per capir che sia coscienza eppure chi non sa che ha vita dall’amore? Quindi amabile intrigante, non m’accusare troppo nel…

  • Sonetto 152 – Sonnet 152
    Sonetto 152 – Sonnet 152

    Tu sai che son spergiuro quando t’amo. In loving thee thou know’st I am forsworn.  Leggi e ascolta Tu sai che son spergiuro quando t’amo, ma tu lo sei due volte quando mi giuri amore: hai violato talamo nuziale e tradito nuovo credo, giurando nuovo…

  • Sonetto 153 – Sonnet 153
    Sonetto 153 – Sonnet 153

    Cupido depose la sua torcia e s’addormentò. Cupid laid by his brand, and fell asleep.  Leggi e ascolta Cupido depose la sua torcia e s’addormentò: una ninfa di Diana approfittò di quel momento e la sua fiamma che accende i cuori rapida immerse in una…

  • Sonetto 154 – Sonnet 154
    Sonetto 154 – Sonnet 154

    Un dì che il piccol dio d’Amore addormentato. The little Love-god lying once asleep.  Leggi e ascolta Un dì che il piccol dio d’Amore addormentato, avea deposto accanto la torcia che i cuori infiamma, parecchie ninfe che a castità s’eran votate s’accostarono danzando; con virginea…

  • I Sonetti – Con audio lettura. Lista completa
    I Sonetti – Con audio lettura. Lista completa

    I Sonetti  (Sonnets) sono poesie d’amore dedicate in gran parte a un giovane amico e patrono del poeta (1-126) e a una donna dai capelli o dall’incarnato scuro di cui i due amici si contendono i favori (127-154). Ad essi è congiunto A Lover’s Complaint o Lamento dell’amante (il…

  • I Sonetti – Introduzione
    I Sonetti – Introduzione

    I sonetti di Shakespeare sono tra le poesie più amate e conosciute in lingua inglese. Composti da 14 versi, sono divisi in tre quartine e un distico finale, conclusivo, in rima abab cdcd efef gg. Questa forma di sonetto e schema di rima è noto…

Sonnets sono poesie d’amore dedicate in gran parte a un giovane amico e patrono del poeta (1-126) e a una donna dai capelli o dall’incarnato scuro di cui i due amici si contendono i favori (127-154). Ad essi è congiunto A Lover’s Complaint Lamento dell’amante (il sesso è imprecisato nell’espressione inglese come in quella italiana), dove è di scena una meschinetta sedotta con una lunga perorazione suasiva da un giovane rubacuori, quindi crudelmente abbandonata. Sicché l’“amante” del titolo sembrerebbe essere la donna, sebbene il poemetto contenga anche il lamento (falso) con cui il corteggiatore fa breccia nel cuore della poverina. Ciò conserva al titolo una dose di ambiguità.
Nell’ultimo decennio del 1500 si era avuta nell’Inghilterra elisabettiana una fioritura di raccolte di sonetti, inaugurata da Philip Sidney (Astrophel and Stella, 1591) e proseguita da Samuel Daniel (Delia, 1592), Thomas Lodge (Phillis, 1593), Edmund Spenser  (Amoretti, 1595) e altri. Sia la raccolta di Daniel che quella di Lodge facevano seguire a un gruppo di sonetti un componimento più lungo intitolato “complaint”, quello di Daniel nella stessa forma strofica (la “rhyme royal”) del Lover’s Complaint di Shakespeare. Gli Amoretti di Spenser erano anch’essi conclusi da un lungo poemetto, l’incantevole Epithalamion, in cui il poeta festeggiava le sue nozze con l’amata, felice conclusione dei suoi “amoretti”.

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