I Sonetti 101-120

I sonetti in Italiano ed in originale

1 – 20  ¦  21 – 40  ¦  41 – 60

61 – 80  ¦ 81 – 100 ¦ 101 – 120

121 – 140  ¦  141 – 154

Sonetti 101-120

Scritti probabilmente fra il 1595 e i primi anni del 1600, i Sonetti di Shakespeare costituiscono uno dei grandi vertici della letteratura d’amore di tutti i tempi, rappresentano anche un momento centrale della produzione letteraria del grande drammaturgo inglese.

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Sonetti 101-120
  • Sonetto 101 – Sonnet 101

    Quali saranno le tue scuse, o Musa vagabonda. O truant Muse, what shall be thy amends.  Leggi e ascolta Quali saranno le tue scuse, o Musa vagabonda, per tanta negligenza di virtù in bellezza? Virtù e bellezza insieme dipendon dal mio amore, ed anche tu…

  • Sonetto 102 – Sonnet 102

    È più forte il mio amore anche se par più debole. My love is strengthen’d, though more weak in seeming.  Leggi e ascolta È più forte il mio amore anche se par più debole, io non amo di meno, pur se meno lo dimostro; è…

  • Sonetto 103 – Sonnet 103

    Ahimè, che povertà diffonde l’arida mia Musa. Alack, what poverty my Muse brings forth.  Leggi e ascolta Ahimè, che povertà diffonde l’arida mia Musa pur avendo larga fonte per mostrar il suo talento: ha maggior valore il soggetto nel suo ignudo di quando è adorno…

  • Sonetto 104 – Sonnet 104

    Per me, amico mio, non sarai mai vecchio. To me, fair friend, you never can be old.  Leggi e ascolta Per me, amico mio, non sarai mai vecchio, qual eri la prima volta che incontrai il tuo sguardo, tal oggi appare la tua bellezza; tre…

  • Sonetto 105 – Sonnet 105

    Non sia chiamato idolatria il mio sentimento. Let not my love be call’d idolatry.  Leggi e ascolta Non sia chiamato idolatria il mio sentimento, né creduto un idolo il mio caro amore perché i miei canti e le mie lodi sono uguali per uno solo,…

  • Sonetto 106 – Sonnet 106

    Quando negli scritti del tempo passato. When in the chronicle of wasted time.  Leggi e ascolta Quando negli scritti del tempo passato io vedo descrizioni di sublimi creature, e bellezza render belle antiche rime in lode di defunte dame e nobil cavalieri, allora, nell’apoteosi di…

  • Sonetto 107 – Sonnet 107

    Né le mie paure, né lo spirito profetico. Not mine own fears, nor the prophetic soul.  Leggi e ascolta Né le mie paure, né lo spirito profetico del mondo intero pronosticante l’avvenire, possono fissare la durata del mio devoto amore ritenuto condannato a inevitabil fine.…

  • Sonetto 108 – Sonnet 108

    V’è altro nel cervello che inchiostro possa scrivere. What’s in the brain that ink may character.  Leggi e ascolta V’è altro nel cervello che inchiostro possa scrivere che il mio sincero spirito non ti abbia dedicato? Che dir ancor di nuovo, che resta ancor da…

  • Sonetto 109 – Sonnet 109

    No, non dire mai che il mio cuore è stato falso. O, never say that I was false of heart.  Leggi e ascolta No, non dire mai che il mio cuore è stato falso anche se l’assenza sembrò ridurre la mia fiamma; come non è…

  • Sonetto 110 – Sonnet 110

    Ahimè, è vero, ho errato qua e là. Alas, ‘tis true I have gone here and there.  Leggi e ascolta Ahimè, è vero, ho errato qua e là e fatto di me stesso un buffone da teatro, ho trafitto i miei pensieri, deprezzato sentimenti, e…

  • Sonetto 111 – Sonnet 111

    Per amor, ti prego, rimprovera la Fortuna. O, for my sake do you with Fortune chide.  Leggi e ascolta Per amor, ti prego, rimprovera la Fortuna, divinità colpevole di ogni mia mala azione, che meglio non provvide alla mia vita se non con rozzi mezzi…

  • Sonetto 112 – Sonnet 112

    Il tuo amore e la pietà annullano quel marchio. Your love and pity doth the impression fill.  Leggi e ascolta Il tuo amore e la pietà annullano quel marchio che pubblico biasimo m’impresse sulla fronte, che importa se qualcuno mi loda o mi disprezza finché…

  • Sonetto 113 – Sonnet 113

    Da quando ti ho lasciato, la mia vista è in cuore. Since I left you, mine eye is in my mind.  Leggi e ascolta Da quando ti ho lasciato, la mia vista è in cuore e l’occhio che dirigere dovrebbe ogni mio passo, si distoglie…

  • Sonetto 114 – Sonnet 114

    Da quando ti ho lasciato, la mia vista è in cuore. Since I left you, mine eye is in my mind.  Leggi e ascolta Può esser che il mio cuore, schiavo del tuo regno s’inebri col veleno che i re usano, l’inganno? O devo forse…

  • Sonetto 115 – Sonnet 115

    Mentono i versi che finora ho scritto. Those lines that I before have writ do lie.  Leggi e ascolta Mentono i versi che finora ho scritto, specie ove dissi che non potevo amar di più; allora la mia mente non sapeva che in futuro una…

  • Sonetto 116 – Sonnet 116

    Non sia mai ch’io ponga impedimenti. Let me not to the marriage of true minds.  Leggi e ascolta Non sia mai ch’io ponga impedimenti all’unione di anime fedeli; Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l’altro s’allontana.…

  • Sonetto 117 – Sonnet 117

    Accusami pure d’aver del tutto trascurato. Accuse me thus: that I have scanted all.  Leggi e ascolta Accusami pure d’aver del tutto trascurato il dovuto compenso ai tuoi grandi meriti, d’aver scordato di venerare quel prezioso amore che di giorno in giorno sempre più mi…

  • Sonetto 118 – Sonnet 118

    Se per risvegliare il nostro appetito. Like as, to make our appetites more keen.  Leggi e ascolta Se per risvegliare il nostro appetito stimoliamo il palato con ghiottonerie piccanti e per proteggerci da malattie senza alcun sintomo, ci ammaliamo con purghe per evitar l’infermità: anch’io,…

  • Sonetto 119 – Sonnet 119

    Quali lacrime di Sirene devo aver bevuto. What potions have I drunk of Siren tears.  Leggi e ascolta Quali lacrime di Sirene devo aver bevuto stillate da alambicchi immondi come inferno, per dar paura alle speranze e speranze alle paure, sentendomi sconfitto in ogni mia…

  • Sonetto 120 – Sonnet 120

    La tua crudeltà d’un tempo oggi m’aiuta. That you were once unkind befriends me now.  Leggi e ascolta La tua crudeltà d’un tempo oggi m’aiuta, poiché memore del dolore che allor provai mi sentirei schiantato dal peso dei miei torti, ché di bronzo non ho…

»»» Introduzione ai sonetti

Sonnets sono poesie d’amore dedicate in gran parte a un giovane amico e patrono del poeta (1-126) e a una donna dai capelli o dall’incarnato scuro di cui i due amici si contendono i favori (127-154). Ad essi è congiunto A Lover’s Complaint Lamento dell’amante (il sesso è imprecisato nell’espressione inglese come in quella italiana), dove è di scena una meschinetta sedotta con una lunga perorazione suasiva da un giovane rubacuori, quindi crudelmente abbandonata. Sicché l’“amante” del titolo sembrerebbe essere la donna, sebbene il poemetto contenga anche il lamento (falso) con cui il corteggiatore fa breccia nel cuore della poverina. Ciò conserva al titolo una dose di ambiguità.
Nell’ultimo decennio del 1500 si era avuta nell’Inghilterra elisabettiana una fioritura di raccolte di sonetti, inaugurata da Philip Sidney (Astrophel and Stella, 1591) e proseguita da Samuel Daniel (Delia, 1592), Thomas Lodge (Phillis, 1593), Edmund Spenser  (Amoretti, 1595) e altri. Sia la raccolta di Daniel che quella di Lodge facevano seguire a un gruppo di sonetti un componimento più lungo intitolato “complaint”, quello di Daniel nella stessa forma strofica (la “rhyme royal”) del Lover’s Complaint di Shakespeare. Gli Amoretti di Spenser erano anch’essi conclusi da un lungo poemetto, l’incantevole Epithalamion, in cui il poeta festeggiava le sue nozze con l’amata, felice conclusione dei suoi “amoretti”.

La raccolta shakespeariana, pur apparendo in ritardo, si adegua a questo modello, e la critica novecentesca è andata rivalutando A Lover’s Complaint come parte integrante del tragitto poetico disegnato nei Sonnets. Anche i dubbi sull’autenticità del Complaint, avanzati fin dal ’700, si sono via via diradati, davanti alla dovizia di riscontri con il linguaggio dell’ultimo Shakespeare. Perciò sarebbe opportuno offrire anche al lettore italiano la possibilità di leggere la più celebre raccolta di sonetti della letteratura europea insieme all’appendice con cui fu originalmente pubblicata. Censurare A Lover’s Complaint perché ritenuto inferiore o avulso dalla raccolta significa commettere un’operazione arbitraria, anticipando un giudizio che dopo tutto va lasciato al lettore. Solo così egli avrà in mano tutto il fascicolo dei problematici Sonnets. La chiusa d’incerta lettura e qualità non può esserne preventivamente estrapolata.

I sonetti in Italiano ed in originale

1 – 20  ¦  21 – 40  ¦  41 – 60

61 – 80  ¦ 81 – 100 ¦ 101 – 120

121 – 140  ¦  141 – 154

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