I Sonetti 81-100

I sonetti in Italiano ed in originale

1 – 20  ¦  21 – 40  ¦  41 – 60

61 – 80  ¦ 81 – 100 ¦ 101 – 120

121 – 140  ¦  141 – 154

Scritti probabilmente fra il 1595 e i primi anni del 1600, i Sonetti di Shakespeare costituiscono uno dei grandi vertici della letteratura d’amore di tutti i tempi, rappresentano anche un momento centrale della produzione letteraria del grande drammaturgo inglese.

Sonetti 81-100
  • Sonetto 81 – Sonnet 81

    Sonetto 81 – Sonnet 81

    Sia ch’io viva per scriver la tua epigrafe. Or I shall live your epitaph to make.  Leggi e …
  • Sonetto 82 – Sonnet 82

    Sonetto 82 – Sonnet 82

    È vero, non sei sposato alla mia musa. I grant thou wert not married to my Muse.  Leggi …
  • Sonetto 83 – Sonnet 83

    Sonetto 83 – Sonnet 83

    Mai mi accorsi che tu mancassi di colore. I never saw that you did painting need.  Leggi e …
  • Sonetto 84 – Sonnet 84

    Sonetto 84 – Sonnet 84

    Chi il meglio di te dice, non può dir di più. Who is it that says most? which …
  • Sonetto 85 – Sonnet 85

    Sonetto 85 – Sonnet 85

    La mia zittita Musa con dignità sta quieta. My tongue-tied Muse in manners holds her still.  Leggi e …
  • Sonetto 86 – Sonnet 86

    Sonetto 86 – Sonnet 86

    Fu la gonfia maestosa vela del suo possente verso. Was it the proud full sail of his great …
  • Sonetto 87 – Sonnet 87

    Sonetto 87 – Sonnet 87

    Addio! Sei troppo caro per tenerti ancora. Farewell! thou art too dear for my possessing.  Leggi e ascolta …
  • Sonetto 88 – Sonnet 88

    Sonetto 88 – Sonnet 88

    Quando avrai deciso di non stimarmi più. When thou shalt be disposed to set me light.  Leggi e …
  • Sonetto 89 – Sonnet 89

    Sonetto 89 – Sonnet 89

    Di’ che mi lasciasti per qualche mio difetto. Say that thou didst forsake me for some fault.  Leggi …
  • Sonetto 90 – Sonnet 90

    Sonetto 90 – Sonnet 90

    Di’ che mi lasciasti per qualche mio difetto. Say that thou didst forsake me for some fault.  Leggi …
  • Sonetto 91 – Sonnet 91

    Sonetto 91 – Sonnet 91

    Vi è chi vanta la propria nascita, chi l’ingegno. Some glory in their birth, some in their skill.  …
  • Sonetto 92 – Sonnet 92

    Sonetto 92 – Sonnet 92

    Fa’ pure del tuo peggio per sfuggirmi. But do thy worst to steal thyself away.  Leggi e ascolta …
  • Sonetto 93 – Sonnet 93

    Sonetto 93 – Sonnet 93

    Credendoti sincero, dunque io vivrò. So shall I live, supposing thou art true.  Leggi e ascolta Credendoti sincero, …
  • Sonetto 94 – Sonnet 94

    Sonetto 94 – Sonnet 94

    Quelli che han potere di ferire e non lo fanno. They that have power to hurt and will …
  • Sonetto 95 – Sonnet 95

    Sonetto 95 – Sonnet 95

    Come sai render dolce ed amabil la vergogna. How sweet and lovely dost thou make the shame.  Leggi …
  • Sonetto 96 – Sonnet 96

    Sonetto 96 – Sonnet 96

    Si dice che tua colpa è gioventù o leggerezza. Some say thy fault is youth, some wantonness.  Leggi …
  • Sonetto 97 – Sonnet 97

    Sonetto 97 – Sonnet 97

    Come mi è parsa inverno la mia lontananza. How like a winter hath my absence been.  Leggi e …
  • Sonetto 98 – Sonnet 98

    Sonetto 98 – Sonnet 98

    Anche in primavera fui da te lontano. From you have I been absent in the spring.  Leggi e …
  • Sonetto 99 – Sonnet 99

    Sonetto 99 – Sonnet 99

    Così ho rimproverato la violetta audace. The forward violet thus did I chide.  Leggi e ascolta Così ho …
  • Sonetto 100 – Sonnet 100

    Sonetto 100 – Sonnet 100

    Dove sei, mia Musa, che da lungo tempo oblii. Where art thou, Muse, that thou forget’st so long.  …

»»» Introduzione ai sonetti

Sonetti 81-100

Sonnets sono poesie d’amore dedicate in gran parte a un giovane amico e patrono del poeta (1-126) e a una donna dai capelli o dall’incarnato scuro di cui i due amici si contendono i favori (127-154). Ad essi è congiunto A Lover’s Complaint Lamento dell’amante (il sesso è imprecisato nell’espressione inglese come in quella italiana), dove è di scena una meschinetta sedotta con una lunga perorazione suasiva da un giovane rubacuori, quindi crudelmente abbandonata. Sicché l’“amante” del titolo sembrerebbe essere la donna, sebbene il poemetto contenga anche il lamento (falso) con cui il corteggiatore fa breccia nel cuore della poverina. Ciò conserva al titolo una dose di ambiguità.
Nell’ultimo decennio del 1500 si era avuta nell’Inghilterra elisabettiana una fioritura di raccolte di sonetti, inaugurata da Philip Sidney (Astrophel and Stella, 1591) e proseguita da Samuel Daniel (Delia, 1592), Thomas Lodge (Phillis, 1593), Edmund Spenser  (Amoretti, 1595) e altri. Sia la raccolta di Daniel che quella di Lodge facevano seguire a un gruppo di sonetti un componimento più lungo intitolato “complaint”, quello di Daniel nella stessa forma strofica (la “rhyme royal”) del Lover’s Complaint di Shakespeare. Gli Amoretti di Spenser erano anch’essi conclusi da un lungo poemetto, l’incantevole Epithalamion, in cui il poeta festeggiava le sue nozze con l’amata, felice conclusione dei suoi “amoretti”.

La raccolta shakespeariana, pur apparendo in ritardo, si adegua a questo modello, e la critica novecentesca è andata rivalutando A Lover’s Complaint come parte integrante del tragitto poetico disegnato nei Sonnets. Anche i dubbi sull’autenticità del Complaint, avanzati fin dal ’700, si sono via via diradati, davanti alla dovizia di riscontri con il linguaggio dell’ultimo Shakespeare. Perciò sarebbe opportuno offrire anche al lettore italiano la possibilità di leggere la più celebre raccolta di sonetti della letteratura europea insieme all’appendice con cui fu originalmente pubblicata. Censurare A Lover’s Complaint perché ritenuto inferiore o avulso dalla raccolta significa commettere un’operazione arbitraria, anticipando un giudizio che dopo tutto va lasciato al lettore. Solo così egli avrà in mano tutto il fascicolo dei problematici Sonnets. La chiusa d’incerta lettura e qualità non può esserne preventivamente estrapolata.

I sonetti in Italiano ed in originale

1 – 20  ¦  21 – 40  ¦  41 – 60

61 – 80  ¦ 81 – 100 ¦ 101 – 120

121 – 140  ¦  141 – 154

 

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