Sonetto 86

Shakespeare. Sonetto 9

«Fu la gonfia maestosa vela del suo possente verso
spiegata alla tua conquista più che mai preziosa».  

Quest’ultimo sonetto nella sequenza del poeta rivale, a differenza dei precedenti, è scritto al passato e indica che il rivale non è più una minaccia.

Sonetto 86
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Fu la gonfia maestosa vela del suo possente verso
spiegata alla tua conquista più che mai preziosa,
a soffocar nella mia mente le idee già pronte
facendo lor tomba il grembo dov’erano cresciute?
Fu il suo spirito, da spiriti istruito a scrivere
sovra ogni mortal potere, che a morte mi feriva?
No, né lui, né i suoi compagni che di notte
gli danno aiuto, assordarono i miei canti.
Né lui, né quell’affabil genio familiare
che di notte lo plagia con recondito sapere
possono vantarsi d’aver vinto il mio silenzio:
no, non era questa la ragion che m’affliggeva;
ma quando la tua attenzione elevò la sua poesia,
allor mi mancò il tema: questo affievolì la mia.

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Fino a questo punto, il rivale è stato mostrato in vantaggio sul poeta per l’affetto del giovane, e l’incoraggiamento del giovane del poeta rivale ha avvilito i poteri creativi del poeta: “ma quando la tua attenzione elevò la sua poesia, / allor mi mancò il tema: questo affievolì la mia.” La disattenzione del giovane per il poeta ha indebolito il verso che il poeta ha scritto durante l’assenza del giovane.

L’immagine della nave nelle prime due righe – “Fu la gonfia maestosa vela del suo possente verso, / spiegata alla tua conquista più che mai preziosa” – rende chiara la vera minaccia del poeta rivale, ma il il poeta sostiene – forse troppo fermamente, indicando più insicurezza di quanto vorrebbe farci credere – che in nessun momento i successi poetici del suo rivale hanno influenzato il suo verso: “No, né lui, né i suoi compagni che di notte /gli danno aiuto, assordarono i miei canti.”  Dopo aver completato un ritratto satirico della sua nemesi, il poeta prende in giro le pretese del rivale – la sua solennità, la sua ampollosità e le sue delusioni – e alla fine lo esclude dalla trama dei sonetti.

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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)

Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture

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