Sonetto 88

Shakespeare. Sonetto 9

«Quando avrai deciso di non stimarmi più
ed esporrai i miei meriti al pubblico disprezzo».  

Il poeta parla del suo rapporto con il giovane come se fosse stato sistemato dopo la partenza del poeta rivale, ma la sua è una visione di come potrebbero essere le cose piuttosto che di come sono.

Sonetto 88
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Quando avrai deciso di non stimarmi più
ed esporrai i miei meriti al pubblico disprezzo,
contro me stesso combatterò al tuo fianco
e proverò che sei sincero pur sapendoti spergiuro.
Conoscendo a fondo ogni mia mancanza,
a tuo sostegno potrei portare a conoscenza
colpe nascoste di cui mi son macchiato,
affinché perdendomi tu possa averne gloria:
e in tal modo anch’io ne sarei gratificato:
perché volgendo a te ogni mio pensier d’amore,
le gravi accuse che imputerò a me stesso,
dando a te un vantaggio, doppio per me sarà.
Il mio amore è così grande, talmente ti appartengo,
che per la tua ragione sopporterò ogni torto.

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Propone di dimostrare che il giovane è virtuoso – sebbene fosse stato sleale – insistendo sulla propria inutilità e facendo apparire la loro rottura l’inevitabile conseguenza dei difetti del poeta: “contro me stesso combatterò al tuo fianco / e proverò che sei sincero pur sapendoti spergiuro. “

Difendendosi da un’ingiustizia che sta per colpirlo, il poeta ammette che se il giovane vuole umiliarlo, allora approverà pubblicamente e masochisticamente la disgrazia: “a tuo sostegno potrei portare a conoscenza / colpe nascoste di cui mi son macchiato, / affinché perdendomi tu possa averne gloria”. Almeno non c’è la modestia esagerata dei sonetti precedenti. Sebbene il poeta rimanga emotivamente alla mercé del giovane, lo priva di un netto rifiuto accettando di essere disonorato. Ironicamente, così facendo, raggiunge l’unanimità di spirito, proprio la cosa che ha sempre voluto: “le gravi accuse che imputerò a me stesso, / dando a te un vantaggio, doppio per me sarà”. Tipicamente cade in uno stato di auto-flagellazione emotiva: “Il mio amore è così grande, talmente ti appartengo, / che per la tua ragione sopporterò ogni torto”.

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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)

Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture

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