Sonetto 129

Shakespeare. Sonetto 9

«Sperpero di spirito in vergognoso scempio
è la lussuria in atto; e finché esso dura, lussuria». 

In questo sonetto la dama non viene menzionata. Il poeta scrive invece una violenta diatriba contro il peccato della lussuria.

Sonetto 129
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Sperpero di spirito in vergognoso scempio
è la lussuria in atto; e finché esso dura, lussuria
è spergiura, assassina, violenta, carica d’infamia,
selvaggia, estrema, brutale, crudele, sleale;
non appena goduta, subito disprezzata,
oltre ragion ambita e, non appena avuta,
oltre ragion odiata, come esca inghiottita
di proposito messa per render pazzo chi vi abbocca:
furiosa nel desìo e furiosa nel possesso,
sfrenata nel ricordo, nel godimento e brama;
delizia nell’orgasmo seguita da miseria,
un piacere ambito vestito d’illusione.
Il mondo ben conosce tutto questo, ma nessuno sa
sfuggir quel paradiso che guida a questo inferno.

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L’attacco rabbioso del sonetto al piacere sessuale si trova tra due sonetti piuttosto innocui indirizzati alla donna alla tastiera, e funge da commento al mattino dopo una notte di piacevoli indulgenze. Il poeta subisce una sorta di panico nel rendersi conto di quanto sia vulnerabile a perdere il controllo di sé a causa di impulsi lascivi. È il paradosso di dover lasciarsi andare completamente per godere della liberazione emotiva pur rimpiangendo l’inevitabile perdita di controllo.

Sebbene il Sonetto 129 non si riferisca mai direttamente a nessun personaggio, esprime indirettamente il carattere del poeta in un’antitesi fortemente marcata, l’eccitata impazienza della lussuria contrasta con la repulsione che segue la gratificazione: – “delizia nell’orgasmo seguita da miseria, / un piacere ambito vestito d’illusione.” Il poeta spesso inverte l’ordine delle parole per dare maggiore impatto alla sua antitesi e per approfondire l’impressione di conflitto, come nella riga 2: “è la lussuria in atto; e finché esso dura, lussuria”. La riga 14 – “sfuggir quel paradiso che guida a questo inferno” – completa l’immaginario antagonista.

Il Sonetto 129 rivela una debolezza fondamentale nell’essere morale del poeta. Chiede perché il suo cuore dovrebbe essere commosso da ciò che sa essere inutile, e tuttavia, ovviamente legato dalla passione, non può sfuggire alla sua lussuria nonostante il suo io migliore. Si sforza di convincersi che la Dama Oscura è migliore di quanto lui sappia che sia.

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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)

Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture

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