Sonetto 144

Shakespeare. Sonetto 9

«Due amori io posseggo, conforto e perdizione,
che simili a due spiriti sempre mi perseguono». 

Il Sonetto 144 è l’unico sonetto che si riferisce esplicitamente sia alla Dama Oscura che al giovane, i “Due amori” del poeta. Atipicamente, il poeta si allontana dal triangolo amoroso e cerca di considerare la situazione con distacco. Manca l’umorismo del sonetto precedente e l’umore del poeta è cinico e beffardo, anche perché l’incertezza sul rapporto lo tormenta.

Sonetto 144
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Due amori io posseggo, conforto e perdizione,
che simili a due spiriti sempre mi perseguono:
l’angelo migliore è uomo superbamente bello,
lo spirito malvagio è donna di colore oscuro.
Per portarmi a dannazione, la mia funesta femmina,
tenta l’angelo migliore a staccarsi dal mio fianco
e pervertir vorrebbe quel santo mio in demonio,
insidiando la sua purezza col suo vizioso fascino.
E che l’angel mio si sia in demonio convertito
posso solo sospettarlo senza esserne sicuro;
ma entrambi da me lontani, e l’un l’altro amici,
nell’inferno dell’altra l’angelo mio suppongo.
Io non potrò mai saperlo, ma vivrò nel dubbio,
finché l’angelo cattivo non avrà scacciato il buono.

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Sebbene il sonetto sia unico nel presentare il tentativo del poeta di essere obiettivo nei confronti delle altre due figure della relazione, stilisticamente è molto simile ad altri in termini di creazione di un’antitesi tra due elementi in conflitto, la giovinezza (“conforto”) e il donna (“perdizione”): “l’angelo migliore è uomo superbamente bello, / lo spirito malvagio è donna di colore oscuro.” Simbolicamente, il giovane e la donna rappresentano due tipi di amore che combattono per la supremazia all’interno del carattere del poeta: rispettivamente l’adorazione disinteressata e la lussuria vergognosa.

Tuttavia, il poeta ora è un semplice spettatore. La sua più grande paura, quella che non può affrontare, è che il giovane acconsenta segretamente alle avances della donna: “E che l’angel mio si sia in demonio convertito / posso solo sospettarlo senza esserne sicuro”. Sfortunatamente per il poeta, quale sarà il risultato di questa lotta è incerto: Io non potrò mai saperlo, ma vivrò nel dubbio, / finché l’angelo cattivo non avrà scacciato il buono. Il significato della frase “non avrà scacciato il buono” è discutibile. Un critico suggerisce che la frase significhi “finché la donna non infetta il giovane con malattie veneree”; altri offrono il significato più innocuo “finché il giovane non si stanca della donna”. Ironicamente, l’incertezza sulla sorte del rapporto tra il giovane e la donna è l’unica certezza del poeta.

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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)

Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture

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