Sonetto 41

Shakespeare. Sonetto 9

«Quei piacevoli peccati che tua libertà commette
quando talvolta sono assente dal tuo cuore».  

Per perdonare il giovane per le sue azioni, il poeta si pone sia nella posizione del giovane che in quella dell’amante. Nei primi quattro versi del sonetto, il poeta accusa gentilmente il giovane di aver commesso piccoli peccati, ma poi continua ad accettare le azioni del giovane data la sua età e bellezza.

Sonetto 41
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Quei piacevoli peccati che tua libertà commette
quando talvolta sono assente dal tuo cuore,
ben si addicono ai tuoi anni e alla tua bellezza
perché ovunque tu vada, tentazion ti è vicina.
Tu sei di nobil cuore, quindi da conquistare
bello tu sei, e quindi da sedurre.
E quando donna vuole, qual figlio di donna
sdegnosamente a lei rinuncia prima d’averla avuta?
Ahimè! Però potresti risparmiare il mio dominio
e contener la tua bellezza e dissoluta gioventù,
che nella loro incontinenza ti trascinano a tal punto
d’esser forzato a rompere una duplice lealtà:
la sua, che tu adeschi con la tua bellezza,
la tua, perché forte della stessa sei con me sleale.

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Il comportamento del giovane, così sembra dire il poeta, è naturale e atteso. Tuttavia, ciò che ci si aspetta ancora di più è che altri cerchino di guadagnarsi l’affetto del giovane: “bello tu sei, e quindi da sedurre”. Questo ragionamento spinge il poeta a incolpare coloro che tentano il giovane piuttosto che il giovane stesso.

Il perdono del giovane si mescola al rimprovero, poiché infrange “una duplice lealtà” – il poeta e la relazione con l’amante – quando inizia ad amare la donna. Sebbene il poeta ammonisca il giovane, il suo tono è riservato, in parte perché suggerisce che la giovinezza e la bellezza della giovinezza sono due cose separate: “e contener la tua bellezza e dissoluta gioventù, / che nella loro incontinenza ti trascinano a tal punto / d’esser forzato a rompere una duplice lealtà “. Il giovane non ha colpa per essersi frapposto tra il poeta e l’amante; piuttosto, la sua bellezza e giovinezza lo “forzarono” ad agire come faceva...

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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)

Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture

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