Sonetto 75

Shakespeare. Sonetto 9

«Tu sei ai miei pensieri come il pane alla vita
o come alla terra le dolci piogge di primavera».  

Il poeta è lacerato da sentimenti contrari che non riesce a conciliare. Il suo rapporto con il giovane si alterna con  il piacere – “talvolta sazio di pascermi dei tuoi occhi” – e il disagio – “per subito sentirmi affamato di uno sguardo”.

Sonetto 75
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Tu sei ai miei pensieri come il pane alla vita
o come alla terra le dolci piogge di primavera;
e per il tuo bene sopporto la stessa lotta
che un avaro sostiene con le sue ricchezze:
ora orgoglioso del suo avere e all’istante
timoroso che il tempo ladro gli rubi il suo tesoro;
ora valutando che è meglio restar solo con te
e tosto preferir che il mondo veda la mia gioia;
talvolta sazio di pascermi dei tuoi occhi
per subito sentirmi affamato di uno sguardo:
non avendo o non cercando altro piacere,
salvo quanto m’hai già dato o che devo ancora avere.
Così giorno per giorno or languisco ed or m’appago,
o tutto divorando, oppur di tutto privo.

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Né sa se stare da solo con il suo amore o mostrarlo al mondo. Incorporato in queste parole si cela un senso di dipendenza: “Tu sei ai miei pensieri come il pane alla vita / o come alla terra le dolci piogge di primavera”. In linea con i morbosi sonetti che trattano della morte, in questo sonetto il poeta non trae piacere né dall’appagamento né dal desiderio: “non avendo o non cercando altro piacere / salvo quanto m’hai già dato o che devo ancora avere”.

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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)

Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture

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