Sonetto 15

Shakespeare. Sonetto 9

«Quando penso che ogni cosa che nasce
resta perfetta solo per brevi istanti».  

Nei primi otto versi del Sonetto 15, il poeta osserva come gli oggetti mutano – decadono – nel tempo: “… ogni cosa che nasce / resta perfetta solo per brevi istanti”.

Sonetto 15
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Quando penso che ogni cosa che nasce
resta perfetta solo per brevi istanti,
che questa immensa scena ci offre sol fantasmi
su cui le stelle tramano con arcano influsso;
quando vedo gli uomini, al pari delle piante,
illuminati e minacciati dallo stesso cielo
vantarsi in gioventù, all’apice decrescere,
e cancellarsi da memoria l’orgogliosa primavera:
allora il pensiero di questa precaria vita
ti presenta agli occhi miei, ricco di giovinezza,
mentre il Tempo distruttore cospira con la Morte
per cambiare il tuo fresco giorno in fetida notte:
ed in piena guerra col Tempo, per amor tuo,
come esso ti strappa, io ti ripianto ancora.

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In altre parole, la vita è transitoria e in continua evoluzione. Anche la bellezza del giovane svanirà nel tempo, ma poiché il poeta sa che questa metamorfosi è inevitabile, guadagna un apprezzamento ancora più forte del bell’aspetto del giovane nel tempo presente – almeno nel tempo presente all’interno del sonetto. Ironia della sorte, quindi, la bellezza del giovane è sia transitoria che permanente – transitoria perché tutte le cose in natura mutano e decadono nel tempo, e permanente perché l’inevitabile processo di invecchiamento, di cui il poeta è pienamente consapevole come inevitabile, intensifica la bellezza attuale del giovane: In generale, più un oggetto dura momentaneamente, più vibrante e intensa è la sua breve durata.

Il Sonetto 15 introduce anche un altro tema importante che sarà maggiormente sviluppato nei sonetti successivi: il potere del verso del poeta di commemorare per sempre la bellezza del giovane. “io ti ripianto ancora”, dice il poeta alla fine del sonetto intendendo che, per quanto salda sia la carica di decadenza, i suoi versi sul giovane manterranno la bellezza della giovinezza sempre fresca, sempre nuova; i sonetti immortalano questa bellezza. Ironia della sorte, i sonetti del poeta hanno lo stesso scopo di un figlio di cui il  giovane sia padre: perpetuano la bellezza della giovinezza proprio come farebbe un figlio. In effetti, i sonetti sono ancora più immortali di un figlio. I sonetti continuano ad essere letti anche oggi, mentre la progenie del giovane potrebbe essere completamente estinta.

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Crediti

Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)

Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture

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