Sonetto 35

Shakespeare. Sonetto 9

«Non ti angosciare più per quello che hai commesso:
le rose hanno spine e fango le argentee fonti».  

Mentre nel Sonetto 33 il poeta è spettatore, nel sonetto precedente e qui nel Sonetto 35, il poeta riconosce di aver contribuito ai misfatti del giovane.

Sonetto 35
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Non ti angosciare più per quello che hai commesso:
le rose hanno spine e fango le argentee fonti;
nuvole ed eclissi oscurano luna e sole
e nel più bel germoglio s’asconde orrido verme.
Ognuno di noi sbaglia ed anch’io m’inganno
giustificando le tue offese con analogie
umiliando me stesso per mitigar le tue mancanze,
scusando le tue colpe più di quanto sia l’offesa:
poiché porto attenuanti ai peccati dei tuoi sensi,
la tua parte avversa diventa tuo avvocato –
ed inizia contro me stesso un regolar processo:
tale è la lotta interna fra il mio amore e l’odio,
che fatalmente anch’io mi devo render complice
di quel caro ladro che inclemente mi deruba.

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Il Sonetto 35 inizia con immagini parallele che, sebbene stupendi, contengono una sorta di imperfezione: “le rose hanno spine e fango le argentee fonti”. Allo stesso modo, le nuvole, che sono un’immagine ricorrente nei sonetti riguardanti le trasgressioni morali, oscurano sia la notte che il giorno. Il poeta quindi assolve il giovane difendendone il tradimento.

Ciò che colpisce di più nel Sonetto 35 non è il perdono del poeta verso il giovane, ma che in realtà si incolpi egli stesso per il tradimento del giovane più di quanto faccia quest’ultimo. Il fatto che si ritenga colpevole è sottolineato dalla terminologia giuridica incorporata nel sonetto: “la tua parte avversa diventa tuo avvocato – / ed inizia contro me stesso un regolar processo”. Il poeta ammette di aver tratto troppo vantaggio dall’assenza del giovane da lui; ora sa che ha reagito in modo esagerato, in parte perché “tale è la lotta interna fra il mio amore e l’odio”. Tuttavia, se il poeta pensa di potersi liberare di questa “lotta interna” semplicemente riconoscendone l’esistenza, i sonetti rimanenti dimostrano che si sbaglia.

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Crediti

Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)

Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture

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