Sonetto 47

Shakespeare. Sonetto 9

«I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all’altro il suo ben riversa».  

Nel Sonetto 46, il tema del conflitto tra gli occhi e il cuore. Nel Sonetto 47, i due organi si completano a vicenda.

Sonetto 47
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I miei occhi e il cuore son venuti a patti
ed or ciascuno all’altro il suo ben riversa:
se i miei occhi son desiosi di uno sguardo,
o il cuore innamorato si distrugge di sospiri,
gli occhi allor festeggian l’effigie del mio amore
e al fantastico banchetto invitano il mio cuore;
un’altra volta gli occhi son ospiti del cuore
che a lor partecipa il suo pensier d’amore.
Così, per la tua immagine o per il mio amore,
anche se lontano sei sempre in me presente;
perché non puoi andare oltre i miei pensieri
e sempre io son con loro ed essi son con te;
o se essi dormono, in me la tua visione
desta il cuore mio a delizia sua e degli occhi.

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Il sonetto, piuttosto privo di ispirazione rispetto a molti sonetti di Shakespeare, mette in contrasto il giovane reale con quello immaginario: “Così, per la tua immagine o per il mio amore, / anche se lontano sei sempre in me presente;”. Quando il poeta diventa malinconico a causa del giovane, ne guarda semplicemente l’immagine ringiovanendo il suo amore per l’amico.

Sonnet 47 – In English
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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)

Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture

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